L’amore ai tempi degli Hipster vol. 12


Il prosciutto e melone; la fustigazione immediata per chi beve il mojito al cocco; l’invidia per chi, con molta fatica, c’è l’ha fatta (a prendere il tram).

Il congedarsi tra amici con l’espressione: un bacio, senza che qualcuno poi baci l’altro.

La tendenza ad aumentare “tutto” di un’ora : siamo arrivati intorno alle 6 ( mentre in realtà erano le 5).

Il rumore della striscia di plastica delle balle d’acqua.

I tizi che portano il portafoglio a forma di sanpietrino, nella tasca del pantalone.

Le cartelloniatiche che promuovono gli sms gratis, strumento utilizzato da 8 persone su 80000.

Quelle bone, che postano le foto delle Femmine bone, sobillando che loro non sono abbastanza bone.

L’espressione: io non guardo serie tv , ad eccezione di: Breaking Bad, Game of Thrones, Romanzo Criminale, Gomorra, Twin Peaks

Il finto caldo primaverile; le facce bislacche che  fanno i direttori d’orchestra quando dirigono; quelli che vanno a correre con le scarpe da calcetto.

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Alcune bambine in alcune regioni d’Italia che ancor prima di avere i denti hanno orecchini sui lobi.

L’acqua nell’orecchio dopo la doccia; vedere Valentino e non il Gran Premio; il giubbotto di pelle.

Stranieri teneroni che non padroneggiano la lingua italiana e a un tuo grazie ti rispondono: grazie.

Le supremilf che a causa delle unghie lunghe scrivono con l’indice teso e le altre dita della mano, ritratte.

Gli imballaggi in polistirolo delle mozzarelle di bufala portate a mano dai ragazzi che arrivano dal Sud.

La scoperta dell’assenza delle sigarette a 3 secondi dall’uscita di casa.

La serenità nella vita che si raggiunge quando riesci a dire: stasera non esco.

I ragazzi di vent’anni che stigmatizzano le ‘nuove generazioni

Le porzioni di cibo rubate, da chi ti precede in mensa; il senso di onnipotenza del pagare le bollette con lo smartphone.

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I party segreti, che però tutti sanno dove sono.

La pianta del piede, in macchina, fuori dal finestrino.

La bruttezza incontrovertibile di alcuni cani e l’alterigia immeritata con cui i loro padroni li portano a passeggio.

Fare mente “locale”; il mercato dei binicoli nelle ottiche; le brutte che non sai nemmeno tu, ma ti piacciono.

Il lasso di tempo in cui certi uffici comunali/universitari sono chiusi in cui ti chiedi, onestamente, perchè sono chiusi e soprattutto che fanno.

La prima regola di un’azienda: non spiegare mai una cosa, dì sempre chi ti ha chiesto di farla.

Il richiamo del mare per chi è nato sul mare.

Gli over 45 che ti chiedono di fargli, cortesemente, un selfie.