Un mio amico drammaturgo mi ha rivelato che per tutta la sua giovane vita ha creduto che le parole precedenti al ritornello di Personal Jesus fossero: “Richard touch friends !”. Giovedì scorso, durante il concerto dei Depeche Mode, ho pensato al piccolo Riccardino, guardingo e lesto, che tra un’estasi e l’altra del pubblico, provava a palpare gli astanti. È a lui e al mio amico drammaturgo infatti, che vorrei dedicare queste riflessioni estemporanee ahimè postate in ritardo.
– Dave Gahan oltre ad essere una rock star è anche un innovatore. È uno dei pochi cantanti che suona un oggetto che non può suonarsi: l’asta del microfono.
– Dave Gahan è la dimostrazione dell’infondatezza sulla pericolosità delle droghe. Le droghe fanno benissimo. Se i risultati delle droghe sono le performance di Dave Gahan, drogarsi è formativo e costruttivo.
– Dave Gahan ha qualcosa di Ibrahimovic anche perché Zlatan è l’uomo con più sosia al mondo. Compresi i formichieri.
– Dave Gahan tiene il palco meglio di Papa WoJtyla.
– Dave Gahan ha scoperto il segreto della magrezza ed Iggy Pop non ne sarà sicuramete felice.
– Dave Gahan sta ai gilet come Venditti sta ai Ray-Ban a goccia.
– I Depeche Mode senza il suo cantante sarebbero arrivati massimo a Castrocaro. O al Festivalbar. O per essere democristiani, difficilmente avrebbero costantemente riempito gli stadi.
noi si cantava….Richard soccmel….ma in effetti ho sempre trovato difficile che i Depeche fossero influenzati così tanto dal dialetto emiliano….
secondo me invece era davvero quella l’interpretazione giusta.