Lettera apetta a Lorenzo Jovanotti per fargli fare ogni tanto una canzone triste


Lorè,
io non lo so come devo fare con te… Io non lo so. Stavo vedendo Rai 3, quei pesanti che fanno le trasmissioni dove la gente non può mangiare e non c’hai soldi, e poi ho visto te. E menomale che ti ho visto, Lorè. Che a Rai 3 sò pesanti assai…
Ma tu come fai? Sei sempre bellissimo. Sei sempre alla moda. Esce Twitter e tu c’hai twitter. Escono i tatuaggi e tu c’hai i tatuaggi. Escono i pantaloni alla zuava, e tu te li metti. Chi è che te le dice ste cose? Non è roba di Signorini. Non me le puoi suggerire anche a me ogni tanto?
Sò vent’anni che canti. Sò vent’anni che fai le canzoni. Sò vent’anni che la gente canta la tua musica. Sò vent’anni che la gente viene ai tuoi concerti, che capisce quello che dici nonostante ti manchino sette/otto lettere. E balla. E piange. E si dice: “Amore mio ti amo come un dalmata, sposiamoci domani”.
Mò Lorè, fai pure i concerti a San Siro… Vabbè, li fanno i Negramaro, non li devi fare tu…

E poi Lorè, come è che non sei mai triste? Diventi vecchio e sei contento. Fai una canzone che fa cacare e sei contento. Tua moglie ti fa le corna e sei contento. Davvero Lorè, sei meglio di Vincenzo Mollica. Imperturbabile. Sei sempre contento. Mi devi dire come fai? Mandami un tweet, un’ email… Mai che fai un disco o una canzone che racconta che stai triste, sconsolato, che ti vuoi uccidere… solo noi le pensiamo ste cose? Solo noi ci lasciamo con le fidanzate? Solo noi e quelli di Rai Tre? Fai ogni tanto una canzone sulla pensione che non ti possono dare perchè non c’hai i contributi, o su tuo figlio che si spezza un dente mentre mangia un bastoncino Findus. Non dico assai, una, Lorè. Una…

Che già sei bello, c’hai i soldi e ti vogliono tutte le femmine del mondo. Se poi sei sempre felice, le persone ti odiano ancora di più. Capito, Lorè? Te lo dico, come un fratello. O un nipote. Fai tu…
Senti a me, domattina scrivi una canzone (o un disco) che si chiama: “Maledizione all’Imu che non mi fa comperare i beni di prima necessità”. Con un cd del genere, ti ameranno pure le uniche persone in Europa che né ti conoscono né ti vogliono bene. Chi? Quelli di Rai Tre…

Tuo,

2 pensieri su “Lettera apetta a Lorenzo Jovanotti per fargli fare ogni tanto una canzone triste

    • Ha scritto un solo ottimo pezzo: Mario. E non e’ allegro.
      Ti leggo perche’ mi ricordi della mia vita da studente e perche’ spero torni a scrivere qualcosa del nonno che trovo Barletta quintessential. Saluti.

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