Io nella vita: disancoro.
Dallo schermo azzurrino dell’outlook
ogni volta che scrivo un’email: disancoro.
Non piace restare in riquadro
non mi piace restare impigliato
è per questo che pigio il tastino
che sovrasta cc e ccn e:
disancoro.
Io mi immagino gli avi nel sonno
me li immagino venirmi incontro,
quei parenti che per anni ed anni
si son rotti le nocche nel mare:
adriatico.
Me li immagino chiedermi: Giorgio,
nipote nostro, come va?
E mi immagino risponder: bene.
Disancoro.
E li vedo coi volti beati,
percepisco il calore dell’animo
nel sapere il loro nipote
con lo stesso lavoro degli avi
a spaccarsi le nocche nel mare:
adriatico.
Poi però gonfio il petto, lucido
guardo i solchi nei loro occhi
prendo fiato e paonazzo recito:
Parenti, che mi avete raggiunto nel sonno, grazie tante per il vostro affanno
ma non sono barche, purtroppo.
Sono email
dallo schermo azzurrino dell’outlook
che ogni giorno della mia vita io:
disancoro.