Non credere che non ti ami più,
no, non farlo.
Ti penso, sempre,
come clusters geotargettizzati.
Non credere che non ti pensi più,
no, non farlo.
Lo so che l’ho già detto,
faccio come il prof. di matematica che soprattutto a me diceva:
Repetita Iuvant.
Ho sempre in testa il tuo profumo.
Lo cerco, lo sogno, lo capto, lo colgo.
Son mesi che non ti assaggio
eppure…
Non credere che non avendoti ti dimentichi,
no, non farlo.
Sei la concierge del mio cuore
accogli e sfratti emozioni.
Non credere che tema il web,
no, non farlo,
o che fare il tuo nome, in rete,
mi crei qualche problema.
Proprio questo è ciò che faccio, adesso,
in questa ballata su questo testo,
in queste righe di questo giorno.
Svelo al mondo per chi e quanto soffro,
sì, so farlo.
Dicendo come ti chiami,
quanto ti amo, quanto ti penso e quanto mi manchi,
è come se lo dicessi a te, diretto,
sì, so farlo.
Ti amo più che mai e mi è difficile scordarti:
linguina con l’astice.