In questi giorni Milano appare frenetica. Frizzante. Effervescente. Tutt’altro che naturale. Si percepisce un’aria diversa, simile ai giorni antecedenti al Santo Natale; quei giorni in cui il Demone della Griffe abbraccia sotto le sue spire tutti i cittadini, esortandoli a comprare cose a caso. A differenza del periodo natalizio però, la frenesia e l’hipsteria positiva che si respira in questi giorni viene erogata da un altro agente patogeno: U desàin.
U desàin infatti, è il prestesto con cui:
- Figoni e figone arrivano da Inculoallalunaland, Michigan U.S.A., per vendere o comprare oggetti che fino al giorno prima scaricavano nell’indifferenziata.
- Figoni e figone dell’est, estici, – dai, coniamolo sto neologismo – atterrano da Inculoallalunagrad, Moscow RU, e confondono i già confusi abitanti della città: “Ma stanno facendo la settimana della moda o la settimana du desàin?”
- Turisti e turiste sfatti che vengono da Inculoallalunasan, Osaka JP, ripetono tra loro le fermate della metro, sorridendo più a sproposito di quanto già non sorridano a sproposito.
- Ragazzi e ragazze, da Inculoallalunazzio, Rozzano Mi, si riversano in strade e in happenings dall’outfit scientifico, con il solo fine morale di: Bere Gratis. A scanso di equivoci, i ragazzi dell’hinterland vengono piacevolemnte accompagnati nell’impresa dai loro coetanei (e non) di tutta Milano (e non). Il fine di questo post non è la discriminazione dei Rozzangeles.
- Studenti e albergatori affittano posti letto a prezzi faraonici presso Inculoallaluna, sobborgo milanese di gran moda, ancor più cool durante la settimana du desàin.
Perciò, proprio perchè la vita è bella e va vissuta, perchè circumnavighiamo le colonne d’Ercole del postmoderno, perchè quando c’è da bere e da mangiare gratis ritorna in auge la regola dei dolci a un matrimonio – rischio il coma ma non rinuncio – per tutte le categorie qui descritte vige lo stesso principio: U desàin non sanno minimamente cosa sia e dove abiti. E per noi, onestamente, va benissimo comunque.