Non è mai facile sintetizzare malessere e non risultare banali.
Io però sono davvero stanco di far scandire la mia vita in base ai processi di Berlusconi. Per me Berlusconi è un nulla assoluto. Non un mafioso, un corruttore, un santo o un guru. Per me Berlusconi non esiste. È una nuvola. Fluttuante. Ffiuuuu.
Vorrei che in Parlamento si parlasse di come ci si è abituati alla barbarie che viviamo. Vorrei che qualcuno iniziasse a discutere se è normale che un ragazzo si abitui a lavorare gratis. O per 300 euro. Ormai è pura normalità. E non dovrebbe esserlo.
[Cito solo questo tragico esempio perchè corrispondente alla mia generazione; consapevole che di problemi da discutere se ne potrebbero riempire bastimenti]
E tra parentesi, metaforiche, chi scrive queste righe tendenzilmente incazzate ha sempre fatto una vita splendida. Dignitosa. A cui non è mancato nulla. Ma proprio nulla. Son parole quindi di un ragazzo fortunato. Tendenzialmente incazzato.
Sarà che a Milano piove da 5 mesi, sarà che si cresce e ci si interroga, io non reputo più ammissibile però che la vita politica italiana debba ruotare su occupazioni di tribunali e riproposizioni di scudi giudiziari. Perchè la magistatura sarà di sinistra, Berlusconi sarà un povero perseguitato e un commosso benefattore, ma che un ramo del Parlamento occupi un Palazzo di Giustizia è una cosa da fantascienza. E noi ci siamo abituati anche a questo. Per noi, anche questo, è normale.
C’è un paese che piange modernità, che vuole diventare un paese competitivo (e non solo simpatico), che reclama civiltà. E noi qui parliamo di Ruby, del lodo Mondadori, di Longo e Ghedini. Ma io ne sbatto la minchia…
Dall’alto dell’inutilità di questo post, potrò permettermi di essere volgare?