Rassegnatevi.
Ai figli delle vostre amiche, ai figli dei vostri amici, ai vostri amici che non possono avere figli, ai vostri figli che non possono avere amici, ai vostri figli che non possono avere figli.
Rassegnatevi.
Alla cellulite, alla calvizie, all’adipe sull’addome, alle smagliature.
Rassegnatevi al clima che cambia
al nuovo che avanza
al vecchio che muore
alle giacche anni 80
alla scala 40.
Rassegnagevi al lavoro,
alle bollette, all’affitto, al profitto, al conflitto.
Al giudizio, al pregiudizio, alla menopausa, ai peni flosci, ai peni lunghi, al fatto che prima o poi dovrete invecchiare, avere le rughe, la pancia e morire.
Rassegnatevi ai nipoti non arrivati
ai consigli non ascoltati, ai: te l’avevo detto io,
alle gite in gruppo, alle pizzate alle 7e mezzo di sera, alle feste di compleanno dei bambini, alle chat delle mamme dell’asilo.
Rassegnatevi: al suhi, al kebap, alla cucina bio, ai ristoranti etnici, alle pizzerie, alla Lega, a Tik Tok, ai centri estetici, ad Alitalia che fallisce, alla diossina, ai tumori, al cancro, agli astrologi, ai dietisti ai trapianti, agli Airpods, ai resoconti su Facebook, al dover cambiare idea, alle femministe, all’Inter, ai calzini colorati, ai fantasmini, all’omeopatia, alle auto elettriche.
Rassegnatevi cazzo.
Vi dovete rassegnare. Ras se gna re.
Vi dovete rassegnare a quello che non capite, a quello che non digerite, a quello che vi fa stare bene, a chi vi fa soffrire, a chi vi ignora, a chi non vi saluta, a chi dovrebbe darvi una mano e non vi aiuta.
Vi dovete rassegnare. Siam nel 2020.
E bisogna vivere. Non le chiacchiere.