Sensibilità. Sì parliamo di sensibilità. La sensibilità che ci viene richiesta ogni giorno, quella che in azienda ormai è chiamata col nome di empatia. Quell’effluvio di azioni non richieste ma importanti, a volte inaspettate. Quel saper dire cose corrette, al momento desiderato. Quel comportarsi come tu vorresti, senza nessuna indicazione pre pattuita.
Parliamo di sensibilità sui social network nello specifico. Perché si, io credo che sia necessaria anche sensibilità sui social network. Un click è un click. Certo. È semplice. Immediato. Ma è importante. Come ogni gesto che si commette. Ogni cosa, ogni click, ha un peso specifico.
Io credo che molti degli internauti che ti invitano a seguire una pagina, dovrebbero essere più sensibili. Dovrebbero sapere che io detesto il Bricolage, ad esempio. E che ricevere giornalmente un invito a mettere ‘Mi Piace’ a BricoService è una cosa che mi ferisce. E di tutto nella vita vorrei essere edotto, tranne che di Bricolage. Tranne che di BricoService, store megagalattico nel ferrarese, con tutte le brugole e i Fisher del globo. Basterebbe non mettere il mio nome tra lista. Non flaggarmi tra i papabili interessati a ricevere news su: punte di trapani ed offerte per prodotti in legno. Non sarebbe una cosa difficile.
Ci vorrebbe solo un click in meno. E un po’ di sensibilità, appunto.