LA FALSA SOLITUDINE DEL SIGNOR MARIO BELOZZI
Quando ricevi una chiamata da un numero fisso sai già che qualcosa di inopportuno sta per palesarsi. Il tuo cervello inizia a formulare delle scuse gentili e credibili per il tipo di servizio che un operatore albanese, sardo e indipendentemente dalla provenienza geografica, sottopagato, proverà a venderti.
Io utilizzo sempre l’approccio del: “La ringrazio, ma al momento abbiamo già questo tipo di servizio”, anche se mi stanno provando a vendere degli eco shuttle per partire su Marte; la ringrazio, ma l’ho appena comprato sul sito della Tesla, sa, la scorsa settimana c’erano i Saldi…
Giovedì mattina infatti, quando ho visto la chiamata che mostrava con un +02 iniziale, ero pronto a menzionare solo il tipo di fornitura di cui ero già fiero e in possesso, preparando nella mia testa il gentile rifiuto al servizio offerto. Qualcosa però si è inceppato. Dall’altra parte del telefono non c’era nessun operatore outbound. Grazie all’eco preistorica e al silenzio che è intercorso dopo il mio “pronto”, ho capito che dall’altro lato della cornetta c’era Mario Belozzi (S1-E10)
– Signor Giooorgiooo, giustoooo?
– Sì, esatto. Con chi parlo? – domanda falsa e retorica, per l’appunto.
– Ah, chee piacereeeee. Sono il signor Belozziiiiii, come staaaaa?
– Bene, bene. Lei?
– Anche ioooooo, molto beneeeee – precisava Mario Belozzi, dalla casa entrata nel Guiness dei primati come la casa con più eco in Europa. – Mi fa piacereeeee che anche lei stia beneeeee.
L’ultima volta ci eravamo sentiti con il Mario e sua moglie, la sua ghostwriter che tesseva per filo e per segno il suo discorso telefonico, per dei formali ringraziamenti. Avevamo pagato loro una bolletta e ci tenevano a ringraziarci. Credevo che anche oggi il Mario mi avesse chiamato per un servigio analogo, che avrei fatto tra l’altro con tutta la gioia del mondo.
– Signor Giorgio, la disturbooooo?
– No affatto signor Belozzi, mi dica pure.
– Guardiiiii, in realtà l’ho chiamataaaaa perché mi sentivoooo un pò solooooo
– Oh, è molto gentile da parte sua mostrarmi così tanto affetto. – considerando che tutto sommato non so neanche come sia fatto e che in vita mia le ho solo pagato una bolletta, cosa che ho pensato ma non detto – Son contento che abbia chiamato per me.
– È un piacereeee signor Giorgiooooo. È che l’altra volta al telefono mi ha fattooooo una buona impressioneeee. Cosììììì, visto che mia moglie è uscitaaaaa a fare la spesaaaaa, mia figlia a Casertaaaaa non mi risponde maiiii, mio nipoteeee ha dettoooo che stavaaa facendo lezioneeee su Interneeet, a quel punto mi sono dettoooo: quasi quasiiii chiamo il mio vicinoooo.
– Ha fatto benissimo signor Belozzi. Davvero. È un bellissimo gesto.
Insomma, si era creato un feeling inaspettato, un’empatia artificiosa ma naturale. Quasi da nonno a nipote. Poi però ad un certo punto si è palesato un rumore. Si è sentito un gracchiare prolungato seguito da un tonfo. Una porta, poco oliata, che nella caverna del signor Belozzi ha prodotto una vera e propria deflagrazione.
– Signor Giorgioooo, mi scusi è arrivata mia moglie – si è interrotto guardingo il signor Belozzi, quasi sussurrando.
– Mariooooooo, con chi stai parlandoooo?
– Mi sa che dobbiamo chiudere signor Giorgio…. Marisaaaaaa, è unoooo delle televenditeeee al telefono. Gli ho dettooooo però che non sonooo interessatoooo.
– Signor Belozzi, ma come…?
Tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu…
Mario Belozzi ha riattaccato e mi ha chiuso il telefono in faccia.
È finita così. Scaricato, come il peggiore dei venditori di trading online, da un vecchietto di origine campane che non ho mai visto in volto. D’altronde si sa: l’outbound dà, l’outbound toglie.